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Quando ci si trova in una situazione personale o professionale insoddisfacente e si desidera uscirne, molto spesso non si sa come farlo. Pur tentando "in tutti i modi", la situazione resta sostanzialmente bloccata.

 

L’insegnante che ritiene di aver già fatto di tutto per stimolare uno studente ad un impegno maggiore o di avere tentato in mille modi di correggerne un comportamento inopportuno e sgradevole, la persona che non ottiene dall’altro la risposta che le sarebbe gradita, la giovane donna impegnata e capace il cui capo minimizza i risultati da lei conseguiti, si trovano davanti ad una situazione problematica di cui non conoscono la via d’uscita, pur avendo l’impressione di aver tentato di tutto per cambiare le risposte degli interlocutori. Cosa che, in un certo senso, è vera. Infatti hanno tentato tutto quanto faceva parte del loro quadro di riferimento. Il punto è che la stessa situazione o problema, spostati in un quadro di riferimento diverso, hanno davanti a sé opzioni d’uscita che mai si sarebbero sospettate: cambiare cornice, questa è l’idea di fondo.

 

I problemi umani non stanno dentro le persone considerate problematiche e quindi non è necessario cambiarle, cosa peraltro impossibile. Generalmente, quando un insegnante o un genitore cerca di intervenire presso l’allievo o il figlio su comportamenti considerati inappropriati e il suo intervento non ha l’esito sperato, l’allievo o il figlio viene automaticamente considerato come portatore di un problema e l'insuccesso viene attribuito a lui anziché all’approccio usato.

 

La stessa cosa succede in qualsiasi contesto dove, se l’altro non risponde nel modo atteso, sarà lui che non ha capito o che è in torto. Non si pensa di rivedere il processo interattivo che in quel determinato contesto ha creato o ha rinforzato la difficoltà. Al contrario, si tratta proprio di rivedere quel processo. In questo senso non interessa più perché qualcuno si comporta in un determinato modo, non si vanno a fare congetture sul passato, ma si interviene nel circuito di retroazione apportando cambiamenti negli stimoli-reazioni.

 

Problem solving

Sotto un lampione c’è un ubriaco che sta cercando qualcosa. Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa ha perduto. “La mia chiave”, risponde l’uomo, e si mettono a cercare tutti e due. Dopo avere guardato a lungo il poliziotto gli chiede se è proprio sicuro di averla persa lì. L’altro risponde: “No, non qui, là dietro: solo che là è troppo buio”

(P. Watzlawick)

"Insanity is doing the same thing over and over again and expecting different results." A. Einstein

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